Sunday, February 05, 2006

Francis Scott Fitzgerald IL GRANDE GATSBY




"Nei miei anni giovanili e più vulnerabili mio padre mi diede un consiglio sul quale, da allora, non ho più cessato di rimauginare.

- Quando ti senti di dover criticare qualcuno -, mi disse, - ricordati che no tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu -.
Non disse altro, ma eravamo sempre stati straordinariamente comunicativi, pur nel nostro modo riservato, e io capii che non voleva dire molto di più di questo. In conseguenza di ciò sono per lopiù incline a evitare ogni giudizio definitivo, un'abitudine che mi ha fatto conoscere molti tipi e caratteri originali, ma che mi ha anche reso vittima di non pochi inveterati seccatori. Una mente un po' sovreccitata è portata a scoprire e ad aggrapparsi a una tale caratteristica quando essa si manifesta in una persona, diciamo, normale, e così accadde che all'università io fui ingiustamente accusato di essere un politicante per il fatto che ero al corrente delle segrete ambasce di strana gente conosciuta."

Saturday, February 04, 2006

Agatha Christie ADDIO, MISS MARPLE

"Gwenda Reed rimase ferma sulla banchina, tremnate. Qualsiasi cosa guardasse, la vedeva alzarsi e abbassarsi ritmicamente.
Fu in quel momento che prese una decisione, decisione destinata a essere causa di gravissimi avvenimenti in futuro.
Contrariamente al programma stabilito, non avrebbe preso il treno per Londra.
Del resto, perché avrebbe dovuto? Non c'era nessuno ad aspettarla. Era appena scesa da quella nave asmatica e cigolante, a bordo della quale aveva subìto per tre giorni le conseguenze di una traversata eccezionalmente agitata, attraverso la Baia e su fino a Plymouth. L'idea di viaggiare a bordo di un treno, in balìa degli inevitabili scossoni, non l'attirava affatto. Si sarebbe cercata un albergo, e finalmente avrebbe potuto coricarsi in un letto che non cigolava e non traballava. Si sarebbe addormentata e il mattino dopo - ma che magnifica idea! - avrebbe noleggiato un'auto e attraversato senza fretta il sud dell'Inghilterra, alla ricerca di una casa che potesse piacere anche a Giles."

Rennie Airth UN FIUME DI TENEBRE

"Il villaggio era vuoto. Billy Styles non riusciva a capire. Non avevano visto anima viva sulla strada dalla stazione, e pefino il prato pubblico era deserto, malgrado la tempeatura fosse di quelle che normalmente inducono la gente a uscire di casa.
'L'estate più bella dalla fine della guerra!'
I giornali ripetevano quella frase ormai da settimane mentre i giorni si susseguivano radiosi senza che all'orizzonte si vedesse la fine dell'ondata di caldo.
A Highfield, però, i raggi del sole si allungavano coem una maledizione sui giardini vuoti dei cottage. Soltanto le lapidi del cimitero, accalcate lungo il muro di pietra coperto di muschio che fiancheggiava la strada, mostravano muti segni di una presenza umana.
- Sono tutti alla casa -, disse Boyce a mo' di spiegazione. Era un ispettore della polizia del Surrey, un uomo magro e grigio dall'espressione ansiosa. - Stamani si è sparsa la voce.-
Boyce era andato alla stazione ad accogliere l'ispettore Madden e Billy. Con una Rolls-Royce completa di autista, addirittura! Billy avrebbe voluto chiedere chi l'aveva mandata, ma non osava. Con meno di tre mesi di esperienza al CID, il Dipartimento Investigazioni Criminali, sapeva di essere già fortunato a trovarsi lì, assegnato ad un caso di tale importanza."

Thursday, February 02, 2006

Platone SIMPOSIO

"Su ciò che volete sapere, credo di non essere impreparato. L'altro ieri, infatti, da casa mia, al Falero, stavo scendendo verso la città, quando un conoscente, ravvisandomi di dietro, da lontano mi chiamò e assieme rivolgendosi a me con atteggiamento scherzoso disse:
- O Falereo, detto Apollodoro, non vuoi attendermi?
Ed io mi fermai ad aspettarlo. Egli riprese:
-Sai, Apollodoro, che proprio ora stavo cercandoti? Voglio notizie dettagliate sull'incontro di Agatone, Socrate e Alcibiade, e degli altri che furono in quell'occasione al banchetto: vorrei sapere quali furono i loro discorsi d'amore. Un tale mi ha raccontato la cosa, per averla udita da Fenice figlio di Filippo, e mi disse che nache tu eri informato. Ma non ha saputo dirmi nulla di preciso. Raccontami dunque tu: più di ogni altro, è giusto che sia tu a riferire i discorsi dell'amico. Ma prima dimmi - continuò - a qull'incontro tu stesso eri presente, oppure no?"

Wednesday, February 01, 2006

Heinrich Schliemann ALLA SCOPERTA DI TROIA

"Se comincio con la storia della mia vita non sono mosso da vanità, ma dal desiderio di mettere in chiaro che tutto il lavoro degli anni successivi fu determinato dalle impressioni della mia primissima infanzia, e che anzi esse ne furono la conseguenza necessaria; si potrebbe dire che il piccone e la pala per gli scavi di Troia e delle tombe regali di Micene furono già forgiati e affilati nel piccolo villaggio tedesco dove ho passato otto anni della mia prima giovinezza. Così non mi sembra superfluo raccontare come sono entrato a poco a poco in possesso dei mezzi grazie ai quali nell'autunno della vita potei eseguire i grandi progetti che avevo tracciato quand'ero un povero fanciulletto."

Hermann Hesse IL LUPO DELLA STEPPA

"Il giorno era trascorso come appunto trascorrono i giorni, lo avevo passato, lo avevo delicatamente ammazzato con la mia timida e primitiva arte di vivere; avevo lavorato alcune ore, sfogliato vecchi libri, avevo avuto per due ore un dolore come capita alle persone anziane, avevo preso un a polverina godendomela al pensiero che si può vincere il dolore con l'astuzia, avevo fatto un bagno caldo sorbendomi il delizioso calore, ricevuto tre volte la posta e scorso quelle inutili lettere e stampe, avevo fatto i miei esercizi di respirazione ma omesso per comodità gli esercizi di pensiero, ero andato a passeggire un'oretta e avevo trovato disegnati nel cielo certi modelli di nuvolette delicate e preziose."

Monday, January 30, 2006

Joanne Harris CHOCOLAT

"Siamo arrivate con il vento del Carnevale. Un vento tiepido per febbraio, carico degli odori caldi delle frittelle sfrigolanti, delle salsiccie e delle cialde friabili e dolci cotte alla piastra proprio sul bordo della strada, con i coriandoli che scivolano simili a nevischio da colletti e polsini e finiscono sul marciapiedi come inutile antidoto contro l'inverno. C'è un'eccitazione febbrile nella folla disposta lungo la stretta via principale, i colli che si allungano per vedere il carro fasciato di carta crespata, con i suoi nastri svolazzanti e le coccarde di cartoncino."